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7 marzo 2016

IL MUSEO MARINO MARINI SI TINGE DI ROSA

                  

Il Museo Marino Marini si tinge di rosa

MARTEDI’ 8 MARZO 2016

giornata internazionale delle donne

  
Martedì 8 marzo il Museo Marino Marini si tinge di rosa in omaggio alla giornata internazionale delle donne e per celebrare la donna che ha reso possibile la sua nascita: Marina Marini.
La Silfi – Società Illuminazione Firenze illuminerà così di rosa la facciata del Museo, nel suo settimanale giorno di chiusura.

Un'iniziativa promossa dalla presidente del Museo, Patrizia Asproni, che spiega così l’omaggio “Vogliamo in questo modo, con un "fil rose" , ricordare le grandi donne che hanno lasciato nel tempo a Firenze e ai fiorentini importanti eredità culturali, dall'Elettrice Palatina, che ha permesso che la grande collezione degli Uffizi fosse lasciata alla città a Marina Marini che ha fortemente voluto che le opere del marito diventassero patrimonio comune”.

  
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10:00 - 17:00, chiuso la domenica e il martedì - Biglietti: intero: 6, ridotto 4, studenti 3
Tel. +39 055.219432 - e.mail: info@museomarinomarini.it - www.museomarinomarini.it 

#arte
#museo




26 maggio 2015

ARTE A FIRENZE: USEO MARINO MARINI | "Lina Bo Bardi e Pierre Verger: Vite Parallele" International Workshop

Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio
Mercoledì 27 maggio, ore 14.30
Lina Bo Bardi e Pierre Verger: Vite Parallele
International Workshop

Lina Bo Bardi


Mercoledì 27 maggio il Museo Marino Marini è lieto di ospitare, a partire dalle 14.30, la giornata conclusiva del workshop internazionale Lina Bo Bardi e Pierre Verger: vite parallele. Attraverso questo progetto – iniziato lo scorso anno con la lezione magistrale di Zeuler Lima, autore della monografia di Lina Bo Bardi pubblicata da Yale University Press – e proseguito sperimentalmente sul social network LinaProject, sono stati raccolti materiali e girate testimonianze documentarie sulla collaborazione tra l’architetta italiana e l’etnografo francese, insieme incaricati da Gilberto Gil di lavorare al progetto di due musei tra Africa e Brasile. Tutti materiali che verranno condivisi con il pubblico mercoledì 27, in questa giornata supportata da ToscanaInContemporanea, Regione Toscana, Relazioni Internazionali dell’Università di Firenze e Museo Marino Marini, in collaborazione con iCad_International Course on Architectural Design. Partner: Image, Festival dei Popoli, Lo Schermo dell'Arte.

Pierre Verger

La giornata, dopo i saluti inaugurali di Alberto Salvadori, direttore del Museo Marino Marini, Saverio Mecca, direttore del DiDA, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, e Gian Bruno Ravenni, direzione cultura della Regione Toscana, sarà scandita da vari interventi dedicati alla figura di Lina Bo Bardi, dall’inizio della sua carriera nello studio di Gio Ponti a Milano, alla sua collaborazione con Pierre Verger. Gli oratori del workshop saranno Ana Araujo, curatrice della mostra ‘Lina Bo Bardi and Gio Ponti, the Last Humanist’ all’Architectural Association di Londra, Vera Simone Bader, curatrice della mostra “Lina Bo Bardi 100” da poco conclusa all’Architekturmuseum di Monaco di Baviera; Giacomo Pirazzoli dell’Università di Firenze e Filippo Lenzi Grillini dell’Università di Siena presenteranno per la prima volta i materiali video dell'intervista a Gilberto Gil ‘Lina Bo Bardi and Pierre Verger: Two Museums linking Africa and Brazil’. Modera Marco Brizzi (Image). Alle 18.00, è prevista una tavola rotonda aperta, moderata Alberto Salvadori, a cui parteciperà anche Alberto Lastrucci del Festival dei Popoli.

Pierre “Fatumbi” Verger (1902-1996) è stato un fotografo di origine francese, etnologo e antropologo che, dopo aver trascorso molti anni in viaggio in tutto il mondo, decise di vivere tra l’Africa e il Brasile, trasferendosi a Salvador de Bahia, dove si trova ancor oggi la sua fondazione. La ricerca di Verger si concentra soprattutto sulle questioni interculturali tra l'Africa e Brasile - tra cui la diaspora, nonché gli aspetti religiosi del Candomblé.

Lina Bo Bardi (1914–1992), uno degli architetti più importanti del ventesimo secolo, è stata straordinariamente prolifica e un’intrigante idiosincratica. Dopo un iniziale contributo alla ricostruzione della cultura italiana nell'immediato dopoguerra, Lina Bo Bardi emigrò in Brasile con il marito, nel 1946. In Brasile, la sua pratica si è evoluta all’interno delle realtà sociali e culturali del suo paese di adozione, compresa l'identità africana. Mentre continuava a lavorare con materiali industriali come il cemento e vetro, aggiungeva materiali da costruzione popolari e forme naturalistiche alla sua tavolozza di progettazione, creando spazi ibridi che accolgono la vita pubblica.

h. 14:30 saluti
Alberto Salvadori, direttore Museo Marino Marini
Saverio Mecca, direttore DiDA-Università di Firenze
Gian Bruno Ravenni, direzione cultura, Regione Toscana
h. 14:45 Researching, Exhibiting, Sharing
chairperson Marco Brizzi (Image):
- ANA ARAUJO (Architectural Association, London):
Lina Bo Bardi and Gio Ponti, the Last Humanists
- VERA SIMONE BADER (Architekturmuseum TU München):
Lina Bo Bardi on Display
- GIACOMO PIRAZZOLI (Università di Firenze)
FILIPPO LENZI GRILLINI (Università di Siena):
Lina Bo Bardi and Pierre Verger: Two Museums linking Africa and Brazil
h. 18:00 OPEN ROUNDTABLE
chairperson Alberto Salvadori
con Ana Araujo, Vera Simone Bader, Giacomo Pirazzoli,
Filippo Lenzi Grillini, Marco Brizzi, Alberto Lastrucci (Festival dei Popoli)
Museo associato
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Ingresso libero
Museo Marino Marini

Piazza San Pancrazio, Firenze