TRANSLATE

Visualizzazione post con etichetta Lugano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lugano. Mostra tutti i post

16 febbraio 2018

LA DONAZIONE DI 76 OPERE AL M.A.S.I. DA GIANCARLO E DANNA OLGIATI.

Il MASI, Museo d'Arte della Svizzera Italiana, ha ricevuto in donazione  76 opere d'arte dai coniugi Giancarlo e Danna Olgiati. 
La cospicua donazione sarà in mostra negli spazi museali dal 22 aprile al 29 luglio 2018 presentata attraverso l’allestimento intitolato Noi e il MASI, donazione Giancarlo e Danna Olgiati.

La donazione

- Artisti internazionali (8 opere): Christian Boltanski, Liu Ding, Shannon Ebner, Karl Haendel;

C. Boltanski Zeyt 2001.

- Artisti svizzeri (28 opere): Adriana Beretta, Martin Disler, Edmondo Dobrzansky, Urs Lüthi, Flavio Paolucci, Luciano Rigolini, Loredana Sperini;

- Artisti italiani (28 opere): Stefano Arienti, Francesco Barocco, Riccardo Beretta, Vincenzo Cabiati, Pierpaolo Campanini, Gianni Caravaggio, Roberto Ciaccio, Chiara Dynys, Daniela De Lorenzo, Francesco Gennari, Amedeo Martegani, Perino & Vele;

Vincenzo Cabiati New legend 2008


- Fotografia “Bauhaus” (12 opere): Lux Feininger, Franco Grignani, Xanti Schawinsky, Luigi Veronesi.

X. Schawinsky Sechs Puppenkopfe 1929


La Collezione Olgiati allo Spazio -1: A Collection in Progress
è una prossima apertura è prevista dal 18 marzo al 27 maggio 2018 e sarà visibile un allestimento di circa cento opere dagli anni Cinquanta del Novecento al presente.

Museo d’arte della Svizzera italiana Lugano 
+41(0)91 815 7971 
info@masilugano.ch 

2 novembre 2017

ARTE. INDIA, UN LAIB CREATIVO E SWISS AMERICAN ARTISTS



Le mostre da vedere al MASI e allo Spazio -1 a Lugano 
Il mito dell’India, l’universo creativo di Wolfgang Laib e un accostamento inconsueto
tra due “Swiss American Artists” al MASI, nella sede principale al LAC Lugano Arte e Cultura e dello Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati 

Image
L. Ontani_Krishna, 1978_Collezione Fabio-Sargentini

SULLE VIE DELL'ILLUMINAZIONE
Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017
 “Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017” offre uno sguardo  sul modo in cui, dall’inizio dell’Ottocento a oggi, la realtà indiana – con le sue tradizioni, religioni, paesaggi, culture e forme artistiche – ha affascinato e influenzato in maniera crescente il mondo artistico e culturale occidentale.
Dalle riflessioni sull’induismo e sul buddismo di Schopenhauer, cui si rifarà negli anni a venire anche la letteratura di Herman Hesse, riferimento per intere generazioni con Siddhartha, alle analisi antropologiche di Carl Gustav Jung; dai romanzi popolari di Kipling ed Emilio Salgari, al cinema di Rossellini e Pasolini;  poi  i Beatles che contribuirono a rendere l’India di moda tra la gioventù occidentale, come testimonia il connubio tra musica, spiritualità orientale e sperimentazione psichedelica della controcultura giovanile tra gli anni Sessanta e Settanta. Infine, gli scatti “indiani” di Henri Cartier-Bresson e di Werner Bischof, la città ideale immaginata a Chandigarh da Le Corbusier e i tanti artisti che negli ultimi decenni hanno tratto ispirazione e influenze dal subcontinente indiano: da Robert Rauschenberg a Frank Stella, da Richard Long a Luigi Ontani da Francesco Clemente ad Anselm Kiefer, per citarne solo alcuni.
La mostra rientra nell'ambito del progetto Focus India. Programma completo disponibile su: www.india.luganolac.ch
Fino al 21 gennaio 2018, LAC
A cura di Elio Schenini, MASI
Con il patrocinio di Ambasciata indiana in Svizzera


Image
Wolfgang Laib, MASI Lugano 2017 - Photo Hartmut NägeleSono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto

WOLFGANG LAIB 
Prosegue fino al 7 gennaio 2018 l’importante mostra monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero. Il progetto espositivo è elaborato in stretta collaborazione con l’artista e  raccoglie 50 opere tra sculture, fotografie, disegni e installazioni .
Le fotografie realizzate da Laib durante i suoi viaggi in Europa e in Asia compongono un repertorio di forme che prende nuova vita nei suoi essenziali disegni a pastello.  A loro volta i motivi che popolano le opere su carta riecheggiano e si amplificano nelle sculture e installazioni che completano il percorso espositivo, secondo un principio di circolarità e ripetizione paradigmatico dell’opera dell’artista.
Fino al 7 gennaio 2018, LAC
A cura di Marco Franciolli, direttore MASI
In collaborazione con Francesca Bernasconi, MASI


Image
Collezione Olgiati Bernasconi-Bove Two Swiss American Artists, Installation View - Foto Studio Pagi

LIVIO BERNASCONI / CAROL BOVE
Two Swiss American Artists
Fino al 10 dicembre 2017, lo Spazio -1, parte del circuito museale del MASI, propone un inconsueto accostamento tra due artisti di diverse generazioni: il pittore ticinese Livio Bernasconi (Muralto, 1932) e la scultrice statunitense Carol Bove (Ginevra, 1971). Inoltre, come ogni anno, lo Spazio -1 presenta un nuovo allestimento della Collezione Olgiati con l’obiettivo di mettere in relazione fra loro opere dell'avanguardia storica e di quella contemporanea acquisite in momenti diversi.
Livio Bernasconi e Carol Bove devono la loro identità artistica agli scambi e alle contaminazioni tra la cultura svizzera e quella americana. La scultrice statunitense Carole Bove quest’anno rappresenta la Svizzera alla Biennale di Venezia. Livio Bernasconi, formatosi in Ticino e in Italia, ha risieduto negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, un soggiorno che ha prodotto un rigoroso e prolifico confronto tra la sua formazione europea, nell’ambito dell’informale, il Pop americano e l’espressionismo astratto. La dimensione pittorica di Bernasconi e l’universo plastico di Bove – pur nella differenza dei mezzi adottati e dell’attitudine intellettuale – sono caratterizzati dal linguaggio dell’astrazione arricchito da una grande vivacità cromatica.
Fino al 10 dicembre 2017, Spazio -1




























23 agosto 2016

FOTOGRAFIA IN BLOG: A LUGANO CON GIUSEPPE RIPA L'ASTRAZIONE IN FOTOGRAFIA





ARTECONTEMPORNEA|ROOMBERGPROJECTSPACE|PHOTO|EDIZIONI|ARTECONTEMPORNEA|ROOMBERGPROJECTSPACE|PHOTO|ED


GIUSEPPE RIPA / RARUM



2-5 settembre 2016WOPART works on paper fair / LUGANO


©Giuseppe Ripa Rarum_2012_gelatine silver print 24x30 cm ed_5 courtesy Romberg Photo

In occasione di WopArt, la prima fiera d’arte dedicata ai capolavori su carta che si terrà a Lugano dal 2 al 5 settembre 2016, la Galleria ROMBERG Photo diretta da Italo Bergantini è lieta di proporre una personale dell’artista Giuseppe Ripa.
Viene esposto per la prima volta al pubblico il suo nuovo lavoro fotografico Rarum, composto da stampe manuali di piccolo formato in un bianco e nero molto curato. Nello stand ROMBERG Photo sarà inoltre in vista una selezione di opere dei cicli fotografici precedenti di Ripa, Moondance e Seaside, insieme ai sette cataloghi dell’autore pubblicati dal prestigioso editore Charta (Anima Mundi, Tibet, Memorie di Pietra, Lightly, Aquarium, Moondance e Liminal. Tutte le opere esposte sono gelatine silver print, in esemplari vintage a tiratura limitata.

©Giuseppe RIpa Rarum_2012_gelatine silver print 24x30 cm ed_5 courtesy Romberg Photo

8 agosto 2016

ARTE IN BLOG: WOPART A LUGANO LA PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE







Image
AL CENTRO ESPOSIZIONI LUGANO
DAL 2 AL 5 SETTEMBRE 2016
La prima edizione di
WOPART - Work on Paper Fair

La fiera internazionale d’arte interamente dedicata alle opere su carta


Dal 2 al 5 settembre 2016, Lugano sarà teatro di una nuova importante iniziativa legata all’arte.
Al Centro Esposizioni Lugano (via Campo Marzio) si terrà WOPART - Work on Paper Fair, la prima edizione della fiera internazionale interamente dedicata alle opere su carta.
WOPART Fair proporrà un affascinante viaggio in tutte le epoche della storia dell’arte, approfondendo tecniche e linguaggi che caratterizzano i lavori esclusivamente realizzati su supporto cartaceo, dal disegno antico alla stampa moderna, dal libro d’artista alla fotografia d’autore, dall’acquerello e dalle stampe orientali alle carte di artisti contemporanei, presentati da un campione di 50 gallerie internazionali.

La manifestazione è organizzata da Studio Lobo, col patrocinio della Città di Lugano e dell’Associazione dei fotografi professionisti e fotodesigner svizzeri (SBF) e con la Biennale del Disegno di Rimini, con la partecipazione di Visarte, e si avvale del sostegno di LGT Private Banking, di ARGOS Wealth Administration, di Eberhard & Co. e del contributo del main media partner La Lettura-Corriere della Sera, del media partner ArtsLife e degli sponsor tecnici BIG - Broker Insurance Group, Bildung, Fondazione Maimeri, Frattura Scomposta, Lugano Airport, Kessel Concessionario Ufficiale Maserati e Melià Campione.



WOPART - Work on Paper Fair
Centro Esposizioni Lugano (via Campo Marzio)
2-5 settembre 2016

Orari:
venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 settembre, dalle 11.00 alle 20.00
lunedì 5 settembre, dalle 11.00 alle 16.00

Biglietti:
Preview: 35 CHF
Giornaliero: 18 CHF
Giornaliero ridotto (studenti e over 65): 12 CHF
Abbonamento 4 giorni: 50 CHF
Gruppi (minimo 10 persone): 15 CHF a persona
Persone diversamente abili: 12 CHF, accompagnatore: 12 CHF
Ingresso gratuito per minori di 16 anni se accompagnati da un adulto.




Sito internet: www.wopart.eu





Elenco gallerie (aggiornate al 26 luglio 2016)
29 Arts in Progress, Londra; ABC Arte, Genova; Amedeo Porro Fine Arts, Londra/Lugano; Artrust, Melano (CH) Arts Koco, Lussemburgo; ArtsLife, Milano / Shen Yang City, Cina; Bag Gallery, Pesaro, Parma; Blu Art, Sarmeola (PD); Centro d’Arte Spaziotempo, Firenze; ContiniArt UK, Londra; Creatini e Landriani, Sestri Levante; De Primi Fine Art, Lugano; Die Mauer, Prato; Enrico Frascione Antiquario, Milano; Fabbrica Eos, Milano; Fondazione Fioroni, Milano; Galerie Carzaniga, Basilea; Galerie Pietro Sparta, Chagny (F); Galerie Römerapotheke, Zurigo; Galleria Bianconi, Milano; Galleria Continua, S.Gimignano/Beijing/Les Moulins/Habana; Galleria Doppia V, Lugano; Giuseppe Piva Arte Giapponese, Milano; Grossetti Arte, Milano; Imago Art Gallery, Lugano; In Art Gallery, Lugano; Krome Gallery, Berlino / Lussemburgo; Lia Rumma, Napoli / Milano; M77 Gallery, Milano; Monica De Cardenas Galleria, Milano/Zuoz/Lugano; Osart Gallery, Milano; Photographica Fine Art, Lugano; Primae Noctis, Lugano; Renzo Bergamo per l’arte e per la scienza,  Milano; Robertaebasta, Milano; Robilant + Voena, Londra/St Moritz/Milano; Romberg, Latina; Salamon & C, Milano; SBF, Giubiasco (CH); Spazio Gianni Testoni, Bologna; Suite 59 Gallery, Amsterdam; TAG The Art Gallery, Lugano; Tornabuoni Arte, Milano/Firenze/Parigi; Vitart, Lugano.

21 settembre 2015

I dipinti di Luigi Rossi per Les Ambassadeurs des Arts




Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
LUGANO (SVIZZERA)
DALL’8 al 15 OTTOBRE 2015


LES AMBASSADEURS
CELEBRA LUIGI ROSSI (1853-1923)
UN MAESTRO DEL
MANIERISMO OTTOCENTESCO ITALIANO


Il nuovo appuntamento con il progetto
Les Ambassadeurs des Arts,
presenta due capolavori dell’artista ticinese:
La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
Le atmosfere semplici di un grande esponente del manierismo ottocentesco italiano saranno le protagoniste del nuovo appuntamento di Les Ambassadeurs des Arts, il format che propone periodicamente opere particolarmente significative della storia dell’arte.

Nella sede luganese di Les Ambassadeurs, l’azienda svizzera sinonimo di lusso ed eleganza, posta nella centralissima via Nassa 5, a pochi passi dalla sede del LAC, si terrà la mostra che celebra Luigi Rossi (1853-1923).

L’esposizione, in programma dall’8 al 15 ottobre 2015, presenterà, per la prima volta a confronto diretto, in un ambiente di grande raffinatezza, due capolavori dell’artista ticinese: La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi.

L’iniziativa è curata da un comitato scientifico composto dai maggiori conoscitori del lavoro di Luigi Rossi: Matteo Bianchi, storico dell’arte, direttore della Casa Museo Luigi Rossi di Tesserete, Mariangela Agliati Ruggia, direttrice della Pinacoteca Züst di Rancate, e dallo storico del costume, Luigi Dessì.

La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi sono due dipinti emblematici del gusto e della vita stessa di Luigi Rossi, che si esprime con sincerità e misura, com’ebbe modo di affermare lo stesso Matteo Bianchi.

La questione sulla sua identità artistica peraltro fu sollevata dal critico Felice Cameroni fin dal 1899 quando nell’Elvetico-Milanese-Parigino Rossi colse i tratti di un'identità speciale, il cui cammino soltanto ora si delinea con precisione, in considerazione della varietà delle motivazioni poetiche di un artista sincero, di forte coerenza interna, cui corrisponde uno stile individuale.

Le opere possono essere visitate tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Ingresso gratuito.


Luigi Rossi. Note biografiche
Luigi Rossi nasce a Cassarate, quartiere di Lugano; ancora bambino, con la famiglia, si trasferisce a Milano, dove frequenterà l'Accademia di Brera.
Dai soggiorni nelle valli ticinesi e in Brianza trae lo spunto per alcuni paesaggi e scorci di vita contadina; da Milano alcuni dei suoi migliori ritratti.
Dal 1885 al 1889 è a Parigi, attivo nel campo dell'illustrazione del libro. In particolare illustra Sapho e l'intero ciclo di Tartarin, l'eroe tarasconese di Alphonse Daudet, cui farà anche il ritratto. La collaborazione con Pierre Loti, del quale illustra Madame Chrysanthème, lo porta a seguire lo scrittore nella Charente, teatro dei soggetti ispirati alla vita sulle coste dell'Atlantico.
Gli anni '90 segnano il passaggio dal realismo al simbolismo, con la partecipazione dell'artista alle mostre milanesi di Brera e della Permanente e alle mostre nazionali svizzere. Nel 1895 è invitato nella sezione italiana della prima Biennale di Venezia, dove il dipinto Scuola del dolore è acquistato dalla Casa reale italiana.
Negli stessi anni l'artista dipinge scene collettive di lavoro come L'Armée du travail (Confederazione svizzera), risentendo dell'influsso della pittura di Jules Breton e del simbolismo sociale che si conferma nelle successive raffigurazioni ideali della vita dei campi, fino al Canto dell'Aurora del 1912 (Lugano, Museo Civico di Belle Arti), pagina emblematica della pittura simbolista dell'arco alpino. L'assunzione di stilemi liberty, disegnati per le edizioni illustrate, appare delicata con misura nei dipinti di Rossi, a cominciare dal malinconico ritratto della nipote Antonietta sino alla figura stilizzata della Donna dei fichi. Ma ancora nella poetica di Rossi affiora la generosa vena umanitaria quando in Alveare dipinge la vita sofferta delle case di ringhiera a Milano.
Negli stessi anni la sua passione per la pittura di paesaggio e l'amore per la regione ticinese della Capriasca lo portano ad acquistare la casa di Biolda, oggi divenuta Museo.
 
Les Ambassadeurs
La storia di Les Ambassadeurs ha inizio nel 1964 a Ginevra in rue de Rhône. Il nome prende spunto dall’omonimo caffè che sorgeva nell’esatto luogo dove si trova ora la boutique, e che era punto d’incontro di diplomatici di tutto il mondo che risiedevano nella città elvetica.
Nato come primo corner monomarca Omega al mondo, Les Ambassadeurs ha in seguito ospitato brand prestigiosi come Tissot e Audemars Piguet, che l’hanno successivamente condotto alle distribuzioni multimarca di alta qualità. A fianco della sede ginevrina, nel 1971 apre la filiale di Zurigo, in Bahnhofstrasse, in un edificio di grande pregio architettonico.
Nel 1976, la fusione col gruppo DKSH Holding SA ha portato Les Ambassadeurs a St. Moritz, nel 1979, e a Lugano nel 1983.
Da allora, Les Ambassadeurs ha continuato a espandersi, offrendo il più vasto portafoglio di marche della Svizzera, punto d’incontro dei più importanti collezionisti e dei conoscitori di orologi di tutto il mondo.
 
 
LES AMBASSADEURS DES ARTS
LUIGI ROSSI 1853-1923
Lugano, Les Ambassadeurs (via Nassa 5)
8 - 15 ottobre 2015
 
Ingresso gratuito
 
Orari: 10.00 – 12.00; 15.00 – 17.00. Domenica chiuso