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6 novembre 2016

Domenica 13 novembre 2016 l’Amministrazione comunale di Olevano Romano conferirà la Cittadinanza Onoraria a Carlo Riccardi, artista, fotografo e primo paparazzo della “Dolce vita” romana.







Il conferimento della Cittadinanza Onoraria è nato dall’entusiasmo di numerosi cittadini olevanesi, orgogliosi del concittadino Carlo Riccardi, il quale, in oltre 70 anni di attività, ha portato con i suoi lavori il nome di Olevano Romano in giro per il mondo.
La mattinata si concluderà con la presentazione del libro Una lunga Vita su fotografie e pittura, a cura di Maurizio Ayò.
Il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Carlo Riccardi, appassionato d’arte fin da piccolo, che ha esposto, e a 90 anni continua ad esporre, le sue opere con “blitz artistici” in difesa del patrimonio culturale, può costituire nuova linfa per chi ama la fotografia, il patrimonio artistico e la cultura in generale.
Con il suo esempio ha creato un precedente, che dà forza e nuovi stimoli a chi crede che con l’arte e la cultura, anche da un piccolo centro come Olevano, si possa arrivare lontano.
«Per me – dice l'assessore alla cultura Valentina Rocchi - è un onore conferire la cittadinanza ad un artista internazionale come il Maestro Riccardi. Ringrazio i concittadini che hanno segnalato e quindi reso possibile questo riconoscimento importante, L’Istituto “Quinta Dimensione” di Roma e l’associazione “Amici del Museo di Olevano Romano” per il supporto organizzativo nella preparazione dell'evento».
La giornata si concluderà con l’incontro “Raccontando CARLO RICCARDI – Dalle origini olevanesi alla Dolce Vita Romana”, alle ore 17.00 presso presso l’Aula Consiliare “Helga Rensing”, con i contributi di diversi amici e personaggi illustri che hanno percorso con Riccardi un pezzo di Storia del nostro Paese. All’incontro seguirà una degustazione di prodotti tipici locali.

PROGRAMMA DI DOMENICA 13 NOVEMBRE 2016

17 agosto 2016

ARTE E FOTOGRAFIA IN BLOG: CARLO RICCARDI 30 ANNI DOPO CON LA MAXITELA

30 anni dopo Carlo Riccardi si supera:

tela di oltre 130 metri a Piazza del Popolo

“il grande artista ha esposto la Maxitela “Diamoci una mano”




l’appello lanciato da Carlo Riccardi "diamoci una mano, facciamo le olimpiadi della Cultura".




Esattamente 30 anni dopo Carlo Riccardi  propone una tela lunga oltre 100 metri in Piazza del Popolo a Roma, alcuni metri in più di quelli esposti nel ferragosto del 1986. Il titolo dell’opera  “Diamoci una mano” vuole riportare l’attenzione sull'importanza della cultura quale mezzo di unione tra i popoli.



Carlo Riccardi, artista e celebre fotografo, protagonista della dolce vita romana, il 3 ottobre compirà 90 anni,  e oggi dà vita a un originale bis della Maxitela i cui tasselli sono assemblati dal vivo con un vero e proprio happening che attraverserà Piazza del Popolo. L’installazione mobile si materializza con una passeggiata del Maestro.



Paparazzo per eccellenza, testimone di decenni di vita italiana, pittore e ideatore del manifesto pittorico “Quinta dimensione” firmato da oltre 50 artisti contemporanei, Carlo Riccardi non è nuovo a imprese del genere. I colori accessi delle sue maxi tele hanno già festosamente invaso Piazza delle Signoria a Firenze, il Chiostro di S. Domenico a Siena, il Teatro Impero a Terracina. Una maxi tela è stata donata a Giovanni Paolo II e srotolata nella sala Nervi in Vaticano. Un’altra è stata esposta alla Galleria Raphael a Francoforte.



Oggi le tele di Carlo Riccardi continuano a fare il giro del mondo e  lui  alla soglia dei 90 anni non conosce frontiere per presentare le sue opere e le sue fotografie.





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7 luglio 2016

Premio Strega: Il racconto degli anni d'oro alla Biblioteca Rispoli

Il racconto degli anni d’oro del Premio Stregacon le fotografie di Carlo Riccardi alla Biblioteca Rispoli


Alle 18.00 di giovedì 7 luglio 2016, vigilia della proclamazione del vincitore della settantesima edizione, Paola Gaglianone e Roberto Ippolito inaugurano la mostra curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado





Settanta anni di emozioni. E ora la storia del Premio Strega, simbolo della cultura italiana, rivive con la mostra “Vita da Strega”. Davanti agli occhi scorrono, come dice il sottotitolo, “gli anni d’oro del Premio raccontati con le foto di Carlo Riccardi”. Alle 18.00 di giovedì 7 luglio 2016, vigilia della proclamazione del vincitore della settantesima edizione, Paola Gaglianone, commissario delle Biblioteche di Roma, e Roberto Ippolito, scrittore e giurato in qualità di Amico della domenica, inaugurano la mostra curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado allestita nella Biblioteca Rispoli, in Piazza Grazioli 4 a Roma (aperta fino a sabato 30 luglio).

Con la suggestione delle immagini del maestro Carlo Riccardi, 90 anni il prossimo 3 ottobre, è possibile ripercorrere il cammino del Premio che ha accompagnato il cammino del paese. A partire dal sorriso pungente del primo vincitore Ennio Flaiano, le fotografie esposte alla Biblioteca Rispoli sembrano svelare l’anima dei protagonisti di tante battaglie letterarie. Ed ecco così il volto annoiato di Alberto Moravia, lo stile di Pier Paolo Pasolini, il fascino particolare di Elsa Morante, il compiacimento di Raffaele La Capria e via via le espressioni di Giorgio Bassani, Giovanni Arpino o Anna Maria Ortese e tanti altri. Ma ci sono anche Marcello Mastroianni e Gino Manfredi: il legame del Premio con il mondo dello spettacolo e anche con quello dell’arte è forte.
Concepito con la seconda guerra mondiale ancora in corso, lo Strega nacque nello spirito della ricostruzione civile dopo gli anni cupi del conflitto e del fascismo.
Vide la luce con l’annuncio il 17 febbraio 1947 da parte della fondatrice Maria Bellonci che raccontò così il concepimento: “Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso. Confermava il nuovo acquisto della democrazia”.
La Biblioteca Rispoli, ospitata a pochi metri da Piazza Venezia nelle ex scuderie del quattrocentesco Palazzo Doria Pamphilj, ha condiviso da sempre le vicende del Premio. In occasione della mostra presenta in alcune vetrine le edizioni storiche dei libri vincitori e candidati che fanno parte del suo patrimonio di 40 mila volumi. La Biblooteca Rispoli, di cui è responsabile Liliana Bilello, rappresenta insomma una specie di luogo ideale per questo evento.
Gli scatti del maestro Carlo Riccardi, tutti in bianco e nero, sono visibili grazie al meticoloso lavoro svolto da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado di ricerca e recupero dai negativi originali dell’Archivio Riccardi. Alcuni sono inediti.
La mostra “Vita da Strega”, nata da un’idea di Roberto Ippolito, ricostruisce attraverso le immagini di grande impatto la storia del Premio dall’istituzione fino al 1971 e quindi un pezzo di vita italiana non solo culturale. Fa entrare nel salotto letterario di Maria Bellonci e del marito, il giornalista e critico letterario Goffredo, che animarono il Premio con il contributo di Guido Alberti, produttore del liquore Strega che dà il nome alla manifestazione finanziandola ininterrottamente dalla nascita.
Il Premio è animato dagli Amici della domenica, chiamati così per il giorno delle loro prime riunioni nel 1944. Sono loro il corpo elettorale da sempre: si tratta di quattrocento esponenti del mondo culturale che ogni anno, con due successive votazioni a Roma, scelgono il libro di narrativa vincitore.
La prima continua a svolgersi a casa Bellonci, oggi sede della Fondazione Bellonci, e seleziona la cinquina finalista. La seconda, nei primi giorni di luglio, è quella finale; per l’edizione numero 70 si svolge all’Auditorium Parco della Musica invece che nel tradizionale Ninfeo di Villa Giulia. Da anni la giuria è integrata dai voti collettivi di scuole, università, istituti italiani di cultura, Società Dante Alighieri e da un gruppo di lettori forti. Le foto di Carlo Riccardi documentano il clima speciale delle giornate delle votazioni con le conversazioni anche decisive per il risultato.
I romanzi del Premio Strega hanno segnato l’evoluzione dell’Italia, i cambiamenti del linguaggio e del costume, i fermenti, i problemi. L’elenco dei vincitori comprende i nomi più importanti della letteratura italiana contemporanea.
Insomma da 70 anni il premio è una parte molto significativa della storia culturale italiana. La stessa serata finale è da sempre un momento di incontro non solo per gli scrittori e il mondo editoriale, ma per la cultura, il giornalismo e le istituzioni. E in qualche caso per chi vuole farsi vedere!
La gara per la conquista del Premio è immancabilmente così accesa che le polemiche di pretendenti, esclusi e osservatori non possono sorprendere. I lettori sanno che un libro-Strega è un libro che merita grande attenzione. I negativi dell’Archivio Riccardi diventati mostra alla Biblioteca Rispoli con “Vita da Strega” consentono di immergersi in una storia assolutamente unica.
"Vita da Strega" è anche un libro, presentato in anteprima nel corso dell'inaugurazione della mostra, dal titolo "Gli anni d'oro del Premio Strega - Racconto fotografico di Carlo Riccardi" (Edizioni Ponte Sisto).
Il volume, a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, raccoglie una selezione di oltre 90 foto, una sintesi più ampia della raccolta presente all'interno dell'Archivio Riccardi, e si conclude con il commento di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci. 

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