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20 luglio 2016

MUSICA: DAVID GARRETT DIRETTO DA ALONDRA DE LA PARRA

LUGLIO SUONA BENE
Roma - Cavea Auditorium Parco della Musica
21 LUGLIO 2016 ORE 21

David Garrett


Podio al Femminile per David Garrett
dirige Alondra de la Parra giovane musicista newyorkese

L’estate di Santa Cecilia continua nella cavea del parco della Musica: star della serata di giovedì 21 luglio, il più trasgressivo tra i violinisti della sua generazione, David Garrett che suonerà il  Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 35 di Čajkovskij. Con il suo prezioso Stradivari, Garret, affascinante interprete del film di successo di Bernard Rose “Il violinista del diavolo”,  riesce a suscitare sempre un tifo da stadio.  Sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia ci sarà una donna, Alondra de la Parra, 
Alondra de la Parra
giovane musicista nata a New York da genitori messicani, attuale direttrice musicale dell’australiana Queensland Symphony Orchestra che dirigerà – oltre Čajkovskij - un programma con musiche di José Pablo Moncayo, Astor Piazzolla e Arturo Márquez.
David Garrett

Ultimo appuntamento con Santa Cecilia nella rassegna Luglio Suona Bene, giovedì 28, con proiezioni dal vivo e musica per un grande omaggio al cinema di Steven Spielberg e alle colonne sonore di John Williams. Nel concerto si potranno ascoltare brani e vedere scene tratte da capolavori come Jurassic Park, Lo squalo, War Horse, Schindler’s List, Indiana Jones, Hook- Capitan Uncino, La guerra dei mondi, Incontri ravvicinati del terzo tipo, The Terminal, E.T. L’Extraterrestre.
Sul podio salirà Frank Strobel, eclettico e affermato direttore tedesco, considerato interprete di riferimento del repertorio legato al cinema.  

David Garrett ha alle spalle una straordinaria carriera lunga più di vent’anni. Dall’autunno del 2007, con l’uscita del suo primo CD crossover “Virtuoso”, l’artista ridefinisce progressivamente gli standard nel campo della musica classica e crossover. Nasce ad Aachen da un giurista tedesco e da una prima ballerina americana, inizia a suonare il violino a quattro anni, e già all’età di dieci anni debutta con gli Hamburger Philharmoniker. A tredici anni è l’artista più giovane a firmare un contratto esclusivo con la casa discografica Deutsche Grammophon. Nel 1999, all’apice della carriera, decide di staccarsi dalla vita di violinista classico e si trasferisce a New York, per consolidare le proprie capacità musicali anche dal punto di vista teorico e per perfezionare ulteriormente la tecnica. Si iscrive ai corsi di composizione e musicologia presso la prestigiosa Juilliard School, dove diventa allievo di Itzhak Perlman. La particolare predilezione di David Garrett per la composizione viene premiata nel 2003 con la vittoria del concorso di composizione della Juilliard School con una fuga nello stile di Johann Sebastian Bach. Con questo brano pone le basi per i suoi poi leggendari arrangiamenti. La mescolanza di elementi classici, pop, rock e rhythm-and-blues rappresenta per Garrett lo strumento per raggiungere le giovani generazioni, sulle orme dei suoi modelli, da Paganini a Heifetz. Grandissimo il successo in tutto il mondo del suo CD “Virtuoso”.  La serie di proprie composizioni e rivisitazioni di brani di musica classica – dalla virtuosa “Paganini Rhapsody” basata sul XXIV capriccio di Paganini fino all’intenso classico del rock “Nothing Else Matters” dei Metallica – sbalordì il mondo musicale. Sostenitori e critici accesero un dialogo sui diversi generi di musica, dove il tema della comunicazione musicale tornò nuovamente al centro dell’interesse. Il riconoscimento per l’artista fu il premio ECHO Klassic 2008 nella categoria “classica senza frontiere”.  David Garrett è stato anche negli USA per mesi al primo posto delle classifiche nelle categorie musica classica e crossover. Con l’album “Classic Romance”, uscito nel novembre 2009 insieme alla Deutsche Symphonie Orchester di Berlino e Andrew Litton, è tornato nuovamente alla musica classica. Nel 2011, accanto al successo del tour “Rock Symphonies”, David Garrett si è esibito al festival di Verbier,  al “Kissinger Sommer” e il Festival Enescu di Bucarest, al Concertgebouw di Amsterdam e ha suonato  con orchestre come i Wiener Symphoniker, l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Russia e la Museumsorchester di Francoforte. Con l’album “Legacy”, uscito nel novembre 2011 per la DECCA, Garrett realizza il sogno della sua vita: accanto al concerto per violino di Beethoven che Garrett definisce come “l’apogeo del repertorio per violino”, sono contenuti nel CD anche brani scelti di Fritz Kreisler. “Legacy” ha riscontrato subito uno straordinario successo, è stato al primo posto nella  classifica degli album classici più venduti  sia in Inghilterra sia in Germania. Nel 2012 una lunga tournée di recital lo ha portato ad esibirsi alla Filarmonica di Berlino, Monaco e Colonia, così come all' Alte Oper di Francoforte e al Gewandhaus di Lipsia con la Sonata a Kreutzer di Beethoven e opere di Kreisler. Nel 2013 David Garrett ha suonato in tour in Germania e in Svizzera con l’orchestra del Festival Strings di Lucerna diretta da Adrian Prabava, con i concerti per violino di Johannes Brahms e Max Bruch, con la Sinfonieorchester Basel, diretto da Dennis Russell Davies e con l’Orchestra Filarmonica di Amburgo diretta da Cornelius Meister. Nell’ottobre 2013 David Garrett ha fatto il suo debutto come attore realizzando un sogno nell’interpretare la figura di Niccolò Paganini ne "Il Violinista del Diavolo “con la regia di Bernard Rose. In collaborazione con Franck van der Heijden, Garrett anche composto le musiche per il film, dedicando la sua aria, "Ma Dove Sei", ad Andrea Bocelli. Nel 2014 ottiene il suo terzo ECHO Classic con il disco Garrett versus Paganini. Nell’autunno 2014 è uscito per la DECCA il nuovo CD con i concerti di Brahms e di Bruch, incisi con la Israel Philharmonic, diretta da Zubin Mehta. Torna in Italia nel 2016 con l’Orchestra del Teatro Comunale di Genova e con l’Orchestra di santa Cecilia. Nel 2017 sarà nuovamente con l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino e nel 2018 è previsto il ritorno alla Scala di Milano con la direzione di Riccardo Chailly. David Garrett è ambasciatore della Fondazione contro la leucemia di José Carreras . David Garrett suona il violino Stradivari “A. Busch” del 1716.

Alondra de la Parra

Alondra de la Parra è uno dei direttori più convincenti della sua generazione. È stata la prima donna a dirigere a New York ed è ambasciatrice ufficiale della Cultura messicana. Placido Domingo l’ha definita "uno straordinario direttore d'orchestra”. E’ salita sul podio delle orchestre più prestigiose di Francia, Germania, Stati Uniti d'America, Giappone, Brasile, Svezia e Russia tra cui l'Orchestre de Paris, la RSB Berlin, la London Philharmonic Orchestra e la Tonhalle di Zurigo. In America Latina  dirige frequentemente la San Paolo Symphony Orchestra e la Simón Bolivar Youth Orchestra. Inoltre, è salita sul podio della Filarmonica di Buenos Aires in Argentina, della Filarmonica di Montevideo in Uruguay e in Messico.
Ha diretto, tra le altre, la Verbier Festival Orchestra e la BBC National Orchestra del Galles, i Cameristi della Scala, la Queensland Symphony Orchestra, l’Orchestre Symphonique de Québec e la RTE National Symphony Orchestra. Nata a New York nel 1980, De la Parra si è trasferita in Messico con i suoi genitori e all’età di 7 anni ha iniziato a suonare il pianoforte e a 13 il violoncello. Dopo un periodo di studi in composizione presso il Centro di Ricerca e Musica di Città del Messico, ha fatto ritorno a New York all'età di 19 anni e ha frequentato la Manhattan School of Music dove ha studiato con Jeffrey Cohen e Kenneth Kiesler. Nel 2004, all'età di 23, Alondra de la Parra ha fondato l'Orchestra Filarmonica della Americhe (POA). Il suo intento era quello di fondare un ensemble per lanciare giovani interpreti e compositori delle Americhe e per far sì che anche la musica del continente potesse ottenere una certa rilevanza nel repertorio musicale sinfonico.  Con la POA De la Parra ha registrato il suo album di debutto dal titolo "Mi Alma Mexicana" (  2010, Sony Classical) che è stato nella top ten dei dischi di classica negli USA e ha ottenuto, in meno di due mesi, il Disco di Platino in Messico .Dal 2003, Alondra è attiva con diversi programmi didattici nelle scuole pubbliche di New York e sta  cercando di portare questi progetti anche in territorio messicano.  Ha collaborato con diversi artisti come gli attori Geoffrey Rush e Robert Redford, il regista Michel Gondry,
il coreografo Christopher Wheeldon e musicisti come Gloria Estefan, Natalia Lafourcade e Gustavo Santaolalla. De la Parra si esibisce spesso con Plácido Domingo.


Cavea Auditorium Parco della Musica
21 luglio ore 21
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Alondra de la Parra direttore
David Garrett violino

Bizet                           Carmen Suite
Čajkovskij               Concerto per violino
Moncayo                  Huapango
Piazzolla                   Tangazo
Márquez                   Danzon 2
                            

Biglietti da 15 a 40 Euro


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13 marzo 2016

DIAPASON D'OR AL CD DELLA JANSEN DIRETTA DA PAPPANO CON L'ORCHESTRA DI SANTA CECILIA

Santa Cecilia sempre in vetta
alle classifiche discografiche

Diapason d’or per il Concerto per violino e orchestra in re magg. op. 77 di Brahms
nell’interpretazione di Janine Jansen diretta da Antonio Pappano sul podio
dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Ancora premi e riconoscimenti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per le produzioni discografiche.
La rivista specializzata francese Diapason attribuisce il prestigioso Diapason d’or di marzo al CD che vede interpreti Janine Jansen, Antonio Pappano e l’Orchestra della Accademia Nazionale di Santa Cecilia, del Concerto per violino in re maggiore op. 77 di Johannes Brahms.
Il CD è stato registrato dal vivo nel febbraio 2015 nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica ed è inciso per la casa discografica Decca
Oltre al Concerto di Brahms, il CD contiene il Concerto per violino n. 1 op. 48a di Bartók sempre nell’interpretazione della Jansen diretta da Pappano, questa volta sul podio della

London Symphony Orchestra.

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24 febbraio 2016

QUATTRO GRANDI ISTITUZIONI DELLA MUSICA SI UNISCONO

L’Italia della contemporanea: quattro istituzioni sinfoniche fanno sistema per la diffusione della musica del nostro tempo

Peter Eötvös


Filarmonica della Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Opera di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino e Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai unite in un progetto per la commissione di nuove opere sinfoniche
a compositori contemporanei.

Nasce una nuova forma di collaborazione tra quattro prestigiose istituzioni musicali nazionali per promuovere la musica in Italia: Filarmonica della Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Opera di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino e Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai si uniscono per commissionare e promuovere nuove opere sinfoniche a importanti compositori del nostro tempo.

Questa collaborazione è l’inizio di nuovo corso, che oltre a ospitalità reciproche tra le quattro orchestre all’interno delle rispettive stagioni, parte dalla condivisione di linee artistiche e programmatiche per l’individuazione dei compositori più interessanti del nostro tempo da far conoscere al grande pubblico. Allo stesso tempo le nuove opere commissionate vengono eseguite, in un breve arco temporale, da quattro differenti orchestre, favorendo la diffusione e il lavoro di interpretazione dei nuovi brani.

La scelta per il 2017 è ricaduta su Peter Eötvös, il direttore e compositore ungherese, all’apice di un’interessante carriera che lo ha accreditato tra le voci più importanti del panorama internazionale.

Capofila del progetto è la Filarmonica della Scala, che eseguirà la nuova composizione di Eötvös l’8 maggio 2017 per la stagione di concerti 2016/2017. Dopo la Filarmonica, il brano sarà presentato nella Stagione Sinfonica 2017/2018 della Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai a Torino (8 e 9 marzo 2018) e nelle stagioni dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica di Roma (ottobre 2018) e del Maggio Musicale Fiorentino.

Eötvös non è sconosciuto al pubblico della Filarmonica, che dal 1998 ha commissionato nuova musica a compositori quali Ivan Fedele, Luca Francesconi, Salvatore Sciarrino, Luis de Pablo, Mauro Montalbetti e tanti altri. Già destinatario di una commissione nel 1999 (Replica per viola e orchestra, eseguita per la prima volta con Kim Kashkashian solista e il compositore alla direzione), Eötvös è tornato nel 2012 per dirigere il suo lavoro zeroPoints e nel 2015, ospite l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, con Speaking Drums e Martin Grubinger alle percussioni, eseguito anche a Roma.

Il rapporto di Peter Eötvös con l’Accademia di Santa Cecilia nasce nel 2001 quando l’Orchestra ceciliana, diretta da Eötvös stesso, esegue in prima nazionale il suo zeroPoints riproposto subito dopo alla Philharmonie di Berlino dove l’Orchestra è ospite per la prima volta. Del 2008 è il progetto di Santa Cecilia Pollini Prospettive dove Eötvös partecipa in qualità di direttore - sul podio del Klangforum Wien - al fianco di Maurizio Pollini. Nel 2011 Eötvös dirige l’Orchestra di Santa Cecilia nella prima esecuzione nazionale del suo Seven (Memorial For The Columbia Astronauts). Peter Eötvös tornerà a Santa Cecilia il 1 dicembre 2016 per dirigere, in prima esecuzione italiana, il suo nuovo lavoro dal titolo Senza Sangue, ispirato all’omonimo romanzo di Alessandro Baricco (in collaborazione con Roma Europa Festival).

La presenza di Eötvös al Maggio Musicale Fiorentino inizia nel 1975 in occasione del 38° Festival quando diresse con l’autore Karlheinz Stockhausen Herbstmusik nella sua prima rappresentazione italiana. Sempre come direttore Eötvös è tornato a dirigere il Coro e l’Orchestra dell’Opera di Firenze in due concerti nel settembre 1977 e poi è di nuovo salito sul podio del Maggio in occasione del 47° Festival nel 1984 quando sotto la responsabilità artistica di Luciano Berio è chiamato, in tre diverse occasioni, a dirigere sia la compagine di casa che l’ Ensemble Intercontemporain.

Il legame di Eötvös con l’Orchestra Rai è stato segnato dalla straordinaria prima esecuzione italiana di Atlantis, opera mastodontica, quasi un “kolossal” musicale per voce bianca, baritono, cimbalom, coro virtuale di sintetizzatori e orchestra, che il compositore ha diretto all’Auditorium Rai di Torino nel marzo del 2007. Un’esecuzione rimasta nella memoria di molti anche per la straordinaria disposizione in tutta la sala dei dieci percussionisti coinvolti, chiamati a rappresentare i dieci figli nati da Poseidone e Clito, fanciulla di Atlantide della quale il dio si innamorò, come racconta Platone. Tutte le forze dell’Orchestra Rai furono chiamate a raccolta per l’occasione, che prevedeva il coinvolgimento, tra gli altri, di 5 flauti, 5 oboi, 5 fagotti, 4 sax, 6 corni, 5 trombe, 5 tromboni, 2 tube, 2 arpe, oltre ai sintetizzatori, un pianoforte elettrico e un basso elettrico