TRANSLATE

30 aprile 2016

WORLD PRESS PHOTO 2016 :VINCE WARREN RICHARDSON SECONDO L'ITALIANO FRANCESCO ZIZOLA


FOTOGRAFIA E GIORNALISMO: LE IMMAGINI PREMIATE NEL 2016

 
-® Warren Richardson - Hope for a New Life

Fotografia e giornalismo, sintetizzati nel termine fotogiornalismo,  sono celebrati con il loro massimo riconoscimento nel World Press Photo 2016, da 59 anni, ogni anno a Roma nel Museo di Roma in Trastevere. Si tratta immagini che rappresentano dei veri documenti storici, preziosi e inequivocabili perchè la loro chiarezza lampante non lascia spazio a polemiche inutili mentre spalanca riflessioni e imbarazzi consapevoli.
Il Premio viene conferito dopo la valutazione di migliaia di domande inviate alla Fondazione di Amsterdam da fotogiornalisti  (quest'anno sono state 82.951 ) valutate da una giuria di esperti internazionali che quest'anno ha premiato 42 fotografi per otto categorie di lavori e 21 paesi di provenienza: Australia, Austria, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Iran, Italia, Giappone, Messico, Portogallo, Russia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Siria, Turchia e Stati Uniti.
foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog - Allestimento della mostra 

La foto dell’anno per Spot News, pubblicata prima sotto al titolo, è dell'australiano freelance Warren Richardson, realizzata a Roske, in Ungheria, al confine con la Serbia, il 28 agosto del 2015 e si intitola Hope for new life: un uomo fa passare un bimbo attraverso il filo spinato ed è emblematica del dramma dei migranti. Il commento di Richardson sintetizza il tutto: "Non ho utilizzato il flash perchè altrimenti la polizia avrebbe potuto vedere quelle persone. Ho scattato la foto grazie alla luce del chiaro di luna”. Forte e commovente allo stesso tempo perchè la luna leopardiana ancora una volta è muta spettatrice delle angosce umane e stavolta offre la sua luce a un fotografo per la sua vittoria.

Unico italiano presente vincitore del 2° premio Reportage  per Storie d'attualità è Francesco Zizola  (sta sulle navi di Medici senza frontiere nelle varie missioni di salvataggio uomini in mare nel canale di Sicilia).

Mostraiamo una galleria di immagini del nostro fotografo Claudio Panunzi che ha scattato in esclusiva per noi al Museo Di Roma In Trastevere

foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog -Francesco Zizola


La World Press Photo Foundation, nata nel 1955, è un’istituzione internazionale indipendente per il fotogiornalismo senza fini di lucro. Il World Press Photo gode del sostegno della Lotteria olandese dei Codici postali ed è sponsorizzato in tutto il mondo da Canon e Lottery.

 foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog Anaïs Conijn  Project Manager Exhibitions per la World Press Photo Foundation


Il 10b photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla fotografia professionale. Si propone di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma il più grande e più prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.
Internazionale, Media Partner della mostra, è un settimanale italiano d’informazione fondato nel 1993 che pubblica i migliori articoli dei giornali di tutto il mondo.
I Global Shapers, Media Partner della mostra, sono una community nata nel 2012 per iniziativa del World Economic Forum, per mettere in comunicazione a livello mondiale una generazione di giovani talenti e renderla protagonista nei processi di cambiamento della società
Il catalogo della mostra in edizione italiana è pubblicato da 24 Ore Cultura.

foto di Claudio Panunzi per Mycultureinblog - Il Museo di Roma in Trastevere 


Mostra World Press Photo
Quando 29 aprile - 29 maggio 2016
Dove Museo di Roma in Trastevere
Piazza S.Egidio 1B
Orari Martedì-domenica 10.00-20.00
Venerdì 10.00 – 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica dalle 10:00 alle 20:00 e straordinariamente per cinque venerdì sera (29 aprile, 6 maggio, 13 maggio, 20 maggio, e 27 maggio 2016) fino alle ore 23.00.
Biglietti Residenti: €7,50 intero, €6,50 ridotto
Non residenti: €8,50 intero, €7,50 ridotto
Biglietti in gratuità Gratuito per le categorie previste per
la tariffazione vigente.
(residenti sotto i 18 anni, maggiori info
su www.museodiromaintrastevere.it)
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9-21)
www.worldpressphotoroma.it

#worldpressphoto
#museodiromaintrastevere
#fotografia
#francescozizola
#WarrenRichardson

28 aprile 2016

EZIO MARRE' "NOSTALGIA CANAGLIA"

Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde
Circolo degli Artisti di Reggio Emilia
presentano:

EZIO MARRÈ
Nostalgia canaglia

Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde, Sala Esagono
Viale Lelio Basso 1, Reggio Emilia
Ezio Marrè


28 aprile – 14 maggio 2016
Inaugurazione: giovedì 28 aprile, ore 17.00


Luogo insolito per una mostra quello della Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia; ma poi vediamo che si tratta dell' esposizione personale del medico ed artista genovese Ezio Marrè.
Medico e artista; sono combinabili ? Sì, chiunque può essere un artista se ha talento ma credo che nessuno privo di talento possa essere un artista.
Vediamo un po' alcune immagini in anteprima
Enzo Marrè
ecco un James Dean dai contorni e dai colori decisi e sopra un Tex Willer. Ci ricordiamo subito di Andy Wharol e della sua arte pop seriale con i colori forti e artificiali della pubblicità e ci piace questa somiglianza perchè è piacevole, ben riuscita.
Ezio Marrè

Questa bibicletta ha qualcosa di più materiale e sviluppa più l'oggetto che il colore. E' un atmosfera più street art con richiami a Pollock con le colature e gli schizzi di colore.
Queste sono le nostalgie, ma non troppo canaglie, se gradite all'occhio di chi osserva queste opere che ci ricordano anche il fumetto o quella grafica pubblicitaria anni 50. Eccola qui la Vespa Piaggio, simbolo dei giovani anni 50 con la loro gioia e libertà dopo gli incubi della passata Guerra .

Ezio Marre'
La personale, visitabile fino al 14 maggio 2016 negli orari di apertura della Casa di Cura, è accompagnata da un catalogo con testi di Giuseppe Berti, Fabrizio Franzini ed Enrico Manicardi. Ingresso libero. Per informazioni: www.villaverde.it, www.circolodegliartisti.re.it.
Biografia di Ezio Marrè: nasce a Lavagna (GE) nel 1953. Dopo l’ammissione al Collegio San Francesco di Rapallo, frequenta l’Università degli Studi di Genova, conseguendo la laurea in Medicina e Chirurgia. La vocazione per la pittura, sogno giovanile, si è mantenuta negli anni parallelamente all’attività professionale, attraverso la ricerca personale e la partecipazione a mostre collettive e personali. Si esprime usando legno e colori acrilici per trasformare visivamente le sensazioni che sono corpose e molto accentuate nell’esecuzione coloristica.

Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde
Viale Lelio Basso, 1
42123 Reggio Emilia
Tel. 0522 328611
Circolo degli Artisti
Via Scaruffi, 1
42122 Reggio Emilia
Tel. 0522 554711
Cell. 346 0142189

#eziomarre


A Gallarate merenda nel soggiorno urbano di UGO LA PIETRA e visita al MA*GA

Image

UGO LA PIETRA
ABITARE È ESSERE OVUNQUE A CASA PROPRIA
Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016



Image


Soggiorno Urbano” si presenta come un semplice salotto: una serie di elementi d’arredo d'interni realizzati in pietra leccese e posizionati nello spazio pubblico. Con “Soggiorno Urbano”, l’artista colloca in una delle piazze più ampie di Gallarate un “rituale domestico” che mette in crisi e ribalta la relazione tra dimensione pubblica e privata. La Pietra suggerisce di guardare la città come se fosse la nostra casa privata e viceversa il nostro spazio domestico per la sua dimensione sociale, pubblica.

La mostra ABITARE è essere ovunque a casa propria. Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016, a cura di Marco Meneguzzo, ripercorre, fino al 18 settembre, i molteplici ambiti di indagine di La Pietra per nuclei e tematiche, con i suoi lavori più significativi e i documenti correlati.
Il punto di partenza è la ricerca, iniziata nel 1967, che La Pietra chiama “Sistema disequilibrante”. Si tratta di una vera e propria teoria e metodo d’analisi dei segni e delle strutture che accompagnano la vita quotidiana e che sono alla base di tutta la parabola artistica di La Pietra. Lo spazio urbano viene infatti costantemente preso in considerazione come struttura organizzata e luogo da cui germinano le sue pratiche progettuali artistiche e provocatorie.
Al MA*GA si ha occasione di vedere la molteplicità degli esiti della sua creatività, la cui produzione si sposta tra diversi media, dal cinema, alla pittura, alla scultura, al design, alla fotografia, alla performance, alla musica.
In contemporanea con l’iniziativa del MA*GA, l’Aeroporto di Milano Malpensa accoglie, nell’area adiacente la Porta di Milano, l’installazione Interno/Esterno. Interno/Esterno che riproduce un ambiente apparentemente domestico - la stanza di una casa - salvo poi far accedere lo spettatore direttamente in un orizzonte prospettico di una via di Milano, al centro del quale si collocano i binari dello storico tram.
Inoltre, nelle Sale Vip del Terminal 1, la mostra Nuova territorialità propone venti opere pittoriche dell’artista tutte attraversate da un elevato indice di ‘randomità’, componente caratterizzante di tutta la creatività di La Pietra che usa il segno come elemento di rottura in una struttura ben programmata, in un ambiente urbano con un ordinato sistema strutturale.
In occasione della mostra viene presentato il libro di Ugo La Pietra Il segno randomico, una raccolta dell'attività artistica dell'autore, a cura di Marco Meneguzzo (Silvana Editoriale).
Si ringraziano per la preziosa collaborazione F.lli BOFFI srl (Lentate sul Seveso), PiMar srl (Lecce), Effegieffe s.n.c. (Gallarate), Gruppo Autotorino S.p.A. Filiale Lexus Varese Ever (Busto Arsizio).
Gallarate (VA), aprile 2016
UGO LA PIETRA. ABITARE È ESSERE OVUNQUE A CASA PROPRIA.
Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016
Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1) e Aeroporto di Milano Malpensa
Fino al 18 settembre 2016
#internoesternomaga
#internoesternomxp
Orari:
Lunedì chiuso
Martedì-venerdì, 10.00|18.30
sabato e domenica, 11.00|19.00
Ingressi:
€ 5,00 intero; € 3,00 ridotto per studenti fino ai 26 anni, over 65, tesserati FAI – Fondo Ambiente Italiano e residenti in Gallarate; Gratuito per i minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore , accompagnatore del disabile; dipendenti MiBACT; accompagnatori e guide turistiche Regione Lombardia, 1 insegnante ogni 10 studenti, membri ICOM, soci AMACI; giornalisti accreditati, giornalisti con tesserino in corso di validità.

Informazioni: Tel. +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it
#gallarate
#museomaga

26 aprile 2016

Carlo Borlenghi al MIA Photo Fair


Nasce la prima “scuola a inquinamento zero”

Nasce la prima “scuola a inquinamento zero”: un modello unico al mondo per la creazione di scuole dove respirare aria pulita.




Nasce a Roma la prima “scuola a inquinamento zero” grazie all’istallazione di tre sistemi APA (Air Pollution Abatement), la nuova tecnologia in grado di abbattere le polveri sottili e gli altri inquinanti presenti nell’aria brevettata da Istech, PMI innovativa che da anni opera nell’innovazione tecnologica a servizio dell’ambiente e della popolazione. Una tecnologia innovativa che permette la depurazione dell'aria che respiriamo poiché abbatte con altissima efficacia gran parte degli inquinanti nocivi per la salute dell’uomo e per l’ambiente presenti nell’atmosfera.

Gli APA, istallati nella Scuola media Giuseppe Bagnera del Municipio XI e concessi in comodato d’uso a titolo gratuito,da oggi sono entrati in funzione con un evento di presentazione. Il progetto, nato da un accordo tra il Municipio XI di Roma Capitale e la Istech, prevede l’installazione di tre sistemi APA nelle aree esterne della scuola, nelle quali i ragazzi trascorrono i loro momenti ricreativi e dove si riscontra un’alta concentrazione d’inquinanti nell’aria causati in particolare dall’intenso traffico veicolare che caratterizza Roma.



“Tra le priorità che abbiamo sempre avuto- dichiara il Presidente del Municipio XI di Roma Capitale Maurizio Veloccia- c’è quella di garantire ai più piccoli scuole sicure e salubri. In questi anni abbiamo investito quasi 11 milioni di euro per la manutenzione scolastica con l’intento di garantire ai nostri bambini, ambienti belli sicuri e sani. L’istallazione della tecnologia APA è un ulteriore passo in questa direzione: la salute respiratoria nelle scuole, infatti, è molto importante soprattutto per i soggetti allergici"

“L’iniziativa rappresenta- dichiara l’amministratore delegato di Istech Giuseppe Spanto- l’inizio di un processo di sensibilizzazione che intendiamo estendere a livello nazionale e che mira alla diffondere la consapevolezza dell’importanza di respirare aria pulita. Per Istech si tratta di un progetto importante poiché traccia un percorso imprescindibile per un futuro migliore nell’ambito di un sistematico e concreto impegno per la costruzione di una città più responsabile e attenta, sensibile, sana, sicura e a misura d’uomo.”

Per sensibilizzare gli alunni al problema dell’inquinamento dell’aria inoltre sarà attivato un software che, comunicando con le apposite centraline istallate, consentirà ai ragazzi di monitorare e di acquisire informazioni in tempo reale sulla qualità dell’aria che respirano. Le rilevazioni saranno anche effettuate dalla piattaforma “AirQuino”, tecnologia altamente innovativa ideata dai ricercatori dell’Istituto di Biometeorologia di Firenze (CNR IBIMET), centro di ricerca che opera nella definizione di strategie e nello sviluppo di tecnologie e soluzioni operative rispetto alle emergenze globali che interessano le risorse agroalimentari e no- food, l’ambiente, il clima e la meteorologia. La piattaforma andrà a completare l’assetto tecnologico per le rilevazioni eseguite dalle centraline Istech; i dati saranno poi elaborati e validati dall’Istituto e comunicati, nell’ambito della realizzazione del progetto.
Al progetto partecipa anche la società aquilana Felici S.r.l., specializzata nel restauro di pregio e nelle ristrutturazioni che ha progettato la configurazione d’installazione dei sistemi APA e che collaborerà anche in futuro, sia per nuove sperimentazioni in altre scuole italiane sia per altre attività.
Per coinvolgere ancora di più gli alunni della scuola, Istech e il Municipio XI hanno invitato a partecipare un’associazione di street artist del territorio, i Pittori anonimi del Trullo, che hanno dipinto i sistemi APA utilizzando i disegni realizzati appositamente da alcuni studenti della scuola.



FuturBalla alla Fondazione Pasquinelli


Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata

22 aprile - 1 giugno 2016
FuturBalla
Opere di Giacomo Balla e manifesti originali futuristi in mostra
alla Fondazione Pasquinelli di Milano

Dal 22 aprile torna quella che è ormai diventata una tradizione nel panorama delle mostre d’arte di Milano. Anche questa primavera la Fondazione Pasquinelli offre al pubblico un estratto della collezione privata Antognini in una mostra, una personale questa volta, curata da Antonello Negri e incentrata su uno dei più grandi artisti italiani di fama internazionale: Giacomo Balla, significativamente autorinominatosi FuturBalla nel 1913, quando la sua produzione prese la via radicale del Futurismo. Da qui prende significativamente il nome anche la mostra, FuturBalla, che prosegue negli spazi di Corso Magenta fino al primo giugno. In questo periodo verranno esposte al pubblico tre opere che appartengono agli anni tra il 1913 e il 1918, accompagnate da pubblicazioni periodiche e manifesti futuristi dello stesso periodo prestati dal Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano. 

Si tratta della quarta mostra del ciclo L’arte in una stanza, e racconta una storia artistica concentrata in pochi anni, quasi in perfetta coincidenza con la Grande guerra, attraverso tre opere di particolare qualità: come il futurismo italiano è stato in grado di dar forma al movimento attraverso immagini  immobili, dipinte sulla tela. I quadri esposti hanno per protagoniste un’automobile in corsa tra le luci della notte, una bandiera che sventola, un colpo di fucile e richiamano strettamente altre opere esposte al Museo del Novecento di Milano che raffigurano la passeggiata di un cane e la corsa di una bambina sul balcone.

Nella mostra FuturBalla quadri e manifesti originali vengono esposti insieme per restituire al pubblico il clima ardente – al quale l’artista partecipò in prima persona – di un momento cruciale del Novecento, segnato dal mito della macchina e della velocità e dall’utopia della reinvenzione del mondo: tra il progetto, firmato proprio da Balla, di un “vestito antineutrale”, l’idea di una Ricostruzione futurista dell’universo, e il provocatorio programma di una Società di protezione delle macchine. A dimostrare che come l’opera esce dalla cornice - come in Colpo di fucile domenicale - così il movimento artistico deve ispirare la vita di tutti i giorni.
Ci saranno inoltre degli incontri tenuti da Antonello Negri e Andrea Kerbaker mercoledì 27 aprile e mercoledì 18 maggio alle 18.30, che racconteranno il futurismo dal punto di vista dei suoi principi artistici originari e il collezionismo futurista oggi particolarmente di moda. Mercoledì 11 maggio alla stessa ora sarà di scena l’artista Ugo Nespolo, che in FuturNespolo racconterà al pubblico dell’influenza del futurismo sulla sua opera.
Per tutta la durata della mostra, la sezione didattica propone ai bambini dai 6 ai 10 anni delle scuole primarie, dal lunedì al venerdì mattina: A spasso con FuturBalla, visita guidata e laboratorio; mentre per bambini e famiglie, sabato 7, 14 e 28 maggio: Ballo futurista, visita-laboratorio tra le opere di Giacomo Balla e sabato 21
 Ballatrucco, workshop dalla tela al volto. I laboratori sono a entrata libera su prenotazione obbligatoria.


 
 

ARTE E DESIGN ISPIRATA AI FRATTALI BY JOHN BREVARD

For your interior,  the long awaited Menger collection by John Brevard.

Introducing the long awaited Menger collection by John Brevard.

In math, the Menger sponge (also known as the Menger universal curve) is a fractal curve. It was first described by Karl Menger in 1926, in his studies of the concept of topological dimension.
The Menger sponge simultaneously exhibits an infinite surface area and zero volume.
 
After Mandelbrot published his seminal work in 1975 on fractals, one of the first practical uses came about in the 1990s.

In the 1990s Nathan Cohen became inspired by the Koch Snowflake to create a more compact radio antenna using nothing more than wire and a pair of pliers. Today, antennae in cell phones use such fractals as the Menger Sponge, the box fractal and space-filling fractals as a way to maximize receptive power in a minimum amount of space.

Copyright © *2016* *John Brevard*, All rights reserved.



www.johnbrevard.com
www.thoscene.com

#john brevard

23 aprile 2016

PITTURA ABORIGENA

LED ECLULS’ATROTDEI 7 pittrici aborigene in mostra dal 28 aprile al 4 maggio

p r e s e n t a
in collaborazione con Progett MDvisioni contemporanee Arte3D A S S O C I A Z I O N E
C U L T U R A L E
a cura di Giuseppina Del Signore




Dal 28 Aprile al 4 Maggio 2016 saranno in mostra a Roma, presso lo spazio PlusArtePuls, le opere di 7 artiste aborigene australiane: Ningura Napurrula, Gloria Petyarre, Evelyn Pultara, Judy Watson Napangardi, Walangkura Napanangka, Yinarupa Nangala e Louise Numina.
Originarie di diverse regioni centro-occidentali dell’Australia, la maggior parte di loro oggi è ultra settantenne, queste artiste ci hanno consegnato un patrimonio storico-artistico importante per le future generazioni del mondo.
Per comprendere a pieno queste artiste è bene spendere qualche parola sull’arte aborigena. Essa scaturisce dal bisogno di stringere una rete di relazioni fra ogni essere vivente ed ogni luogo; è l'espressione dei sentimenti che questo popolo ha nei confronti della natura e delle origini del mondo intese come nascita della civiltà, come fase infantile della vita, come arte primitiva.
In assenza di tradizione scritta, l'antichissima cultura aborigena si è tramandata attraverso segni grafici sul terreno, su corteccia e sul corpo. Il mondo occidentale ha iniziato a conoscere l'arte degli aborigeni australiani solo nella seconda metà del secolo scorso grazie al lavoro di Geoffrey Bardon, maestro della scuola di Papunya, che propose ai suoi alunni di decorare le pareti della scuola. La comunità manifestò subito grande interesse per i murales, così tutti contribuirono, realizzando sui muri quello che da sempre avevano disegnato a terra durante le cerimonie.
Dal muro alla tela il passo fu quasi naturale e così, attraverso questa produzione artistica, è stato tramandato al mondo il patrimonio culturale di questo popolo. Questa indiscussa affermazione artistica rappresenta un contributo molto importante anche per il riconoscimento della civiltà aborigena come tale dando alle comunità aborigene quella dignità che per molto tempo era stata fortemente negata.
La pittura aborigena contemporanea non può e non deve essere considerata solo un’espressione creativa locale, essa è l'essenza di una civiltà quasi scomparsa che ormai sopravvive solo nelle zone più desertiche del Paese, dove ancora la vita e i riti delle comunità sono in armonia con la natura.
L'atto stesso del dipingere per gli aborigeni è una forma di mediazione tra la Natura e la sua comprensione da parte dell’uomo, ogni opera nasce dal sogno che in questa cultura rappresenta l’unica condizione che possa avvicinare l’uomo alla conoscenza.
Possiamo considerare la pittura aborigena un vero e proprio linguaggio simbolico, diverso da tribù a tribù, che racchiude tutta la storia di questi popoli. Nelle loro tele non c’è mai la rappresentazione della realtà ma solo della materia nebulosa di cui
sono fatti i sogni (DotArt). I colori sono sempre decisi e caldi, come i luoghi della terra australiana dove anche il deserto diventa colore e tavolozza. Così come non si troveranno mai similitudini con altre forme pittoriche che questo popolo non ha mai conosciuto.
Liberi da ogni influenza e da qualsiasi punto di vista obbligato, hanno seguito i loro sogni, le loro visioni e i loro sentimenti, le loro opere affascinando lo spettatore per quello che sono e non per quello che rappresentano.
La mostra, presentata da "MD visioni contemporanee", è parte della collezione di Marco D'Andrea grande estimatore della cultura del popolo aborigeno e vuole essere un suo personale omaggio alla loro arte visuale.

Mostra: “LE CUSTODI DELL’ ARTE”, 7 Pittrici aborigene in mostra
Luogo: Plus ARTEPuls Roma, Viale Mazzini 1
Inaugurazione: 28 Aprile 2016, ore 18,30
Contributo musicale: OHM SWEET OHM - Electronic music with live vocals and didgeridoo - Christian Muela electronics & didgeridoo Liina Rätsep voice
Durata Mostra: 29 Aprile – 04 Maggio 2016
Orari Mostra: dal martedì al sabato ore 11,30-13,00 / 16,00-18,00
Ingresso libero

Shakespeare

23 aprile 2016

Shakespeare's day

Nel giorno in cui tutto il mondo celebra il Bardo, la straordinaria promozione di O barra O: Su Bookrepublic, Ibs e sui maggiori store online, potrete trovare l'ebook 30 grandi miti su Shakespeare a soli € 1.99.
Vi segnaliamo anche che fino al 25 aprile la versione cartacea sarà acquistabile sul nostro sito con uno sconto del 25%.

Non perdetevi inoltre la doppia intervista a Emma Smith, autrice del libro, e a Paolo Caponi, anglista dell'Università degli Studi di Milano, che andrà in onda alle ore 10,35 su Radio Popolare nel corso del programma "Sabato Libri".  
#Shakespeare

22 aprile 2016

giornata di provini per il cortometraggio 'Timballo' di Maurizio Forcella a Campli (Teramo) su tre migranti improvvisati cuochi

Giornata di provini a Campli – sabato 23 aprile – 
per il cortometraggio ‘Timballo’, di Maurizio Forcella. Provini per 3 attori protagonisti e piccoli ruoli



Sabato 23 aprile a Campli (Teramo) presso la Sala del Comune dalle ore 16.00, si svolgeranno i provini per attori protagonisti e piccoli ruoli per il cortometraggio ‘Timballo’, diretto a fine maggio da Maurizio Forcella , con la partecipazione di Bro Company e il patrocinio del Comune di Campli.

Il cortometraggio, scritto dal regista e da Pietro Albino Di Pasquale sarà interamente girato e ambientato nell’antica città d’arte di Campli, che conserva tracce di antiche fortificazioni, torri di avvistamento e la celeberrima Scala Santa, unica al mondo, formata da 28 scalini di legno. 
Timballo vedrà tra gli interpreti una grande attrice italiana ancora misteriosa, quindi Ivan Franek (Brucio nel vento, Noi credevamo, La Grande Bellezza), Nunzia Schiano (Benvenuti al Nord, Benvenuti al Sud, Reality), Niko Mucci (Il sindaco Pescatore) e Fabio Balsamo, noto sul web per “Gli effetti di Gomorra la Serie”, che ha totalizzato più di 5 milioni di contatti. Il corto racconta la storia di un gruppo di migranti (un senegalese, un macedone e un kosovaro) che, improvvisandosi cuochi, riescono a risollevare le sorti di un ristorante in rovina reinventando, a modo loro, un piatto tipico della tradizione teramana: il timballo.

Campli Il Municipio


Per il casting si cercano attori con una buona padronanza della lingua italiana per tre ruoli da protagonista: un attore di circa 30 anni africano e due attori di circa 20 e 26 anni dei Balcani. Nello stesso giorno si terranno anche i provini per piccolo ruoli: la produzione cerca, anche tra gli abitanti di Campli, dei paesi limitrofi e di tutto l’Abruzzo, una donna sui 70 anni, un uomo sui 65/70 anni, un ragazzo sui 17/20 anni e una ragazza sui 18 anni. 

Per realizzare il timballo del film è stato bandito un concorso culinario rivolto agli istituti Alberghieri di Pescara, Teramo e Giulianova.

#timballo
#campli
#cortometraggi

GIANNA NANNINI HITSTORY TOUR 2016

GIANNA NANNINI
HITSTORY TOUR 2016


VENERDI 22 LUGLIO CAVEA ORE 21\
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

“Ho iniziato a raccontare le favole qualche anno fa. A Penelope piace molto.  E ho pensato che avrei dovuto raccontarle la mia.”
Gianna Nannini ritorna all’Auditorium Parco della Musica per una tappa del suo HITSTORY TOUR, in cui la cantante proporrà i più grandi successi della sua storia artistica e nuovi inediti. HITSTORY segue il grande successo di Hitalia (triplo disco di platino) ed è la favola di una grande artista. La storia di una ragazza rock e piena di talento che negli anni, con la sua voce unica, con la sua musica frutto di una costante ricerca di nuove sonorità e con i suoi testi, ha conquistato il pubblico di tutta Europa.
“Ho deciso di raccontare la mia storia “da viva”. Spesso queste operazioni si fanno “da morta”. E perché? La mia è una bella storia e la voglio poter raccontare me, da viva.”
L’album HITSTORY si apre con Vita Nuova, scritta da Gianna con Pasquale Panella; il brano, dai versi dall’eco dantesco, anticipa il nuovo corso artistico che pone la voce di Gianna sempre più al centro e che ha anticipato l’uscita dell’album accompagnata da un video che mostra per la prima volta le immagini di una giovanissima Gianna. Vita Nuova è un appello, un manifesto di come si vive l’amore oggi, la fotografia della tendenza a “stilnovizzare” i nostri sentimenti. “È un canzone che riflette molto il momento che vivo, e anche la mia Vita Nuova di rockstar e di mamma. È un esempio di romanza Pucciniana nel mio stile”.
Hitstory segna un nuovo corso artistico della cantautrice di Siena: gli arrangiamenti sono molto più scarni e la straordinaria voce di Gianna è sempre più centrale per introdurci al nuovo universo creativo dell’artista, per presentarci il sound dello stil novo.
HITSTORY è una raccolta di 32 brani nella versione standard e 45 brani nella versione Deluxe, che contiene anche il Giocagianna, con il tabellone che riprende il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, da lui gentilmente concesso per dare forma al percorso visivo che ripercorre attraverso le immagini la straordinaria carriera della rocker italiana più celebrata all’estero.

“I tre album di HITSTORY versione Deluxe compongono un trittico della mia storia di successi, a cui ho voluto aggiungere sei brani inediti e Un’estate italiana remake – rivela Gianna - È la storia della mia musica che si affianca alla storia di alcune delle più belle canzoni italiane che ho proposto da poco con Hitalia. Per creare un continuum con l’album precedente, dedicato alla storia della grande canzone italiana, per HITSTORY ho voluto le canzoni che hanno avuto più successo ma anche quelle che ho scritto e che mi piacciono particolarmente”.

Info 06-80241281
www.auditorium.com

#giannanannini
#musica