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6 aprile 2018

Agriumbria 50 - A Bastia Umbra (Pg) il meglio dell'agricoltura italiana

Agriumbria 50. è stata inaugurata a Bastia Umbra e proseguirà fino a domenica 8 aprile, mettendo l'Umbria al centro del sistema agroalimentare e agrozootecnico italiano. 

a ds Lazzaro Bogliari

Agriumbria è considerata infatti la migliore esposizione per l'innovazione agricola e la fiera più importante in Italia per la zootecnia: in mostra le principali innovazioni del settore con i nuovi mezzi e le macchine più innovative. 

Agriumbria 50. Festa per i bambini

Il Presidente di Umbria Fiere Lazzaro Bogliari  ha inaugurato questa cinquantesima edizione nei padiglioni di Bastia Umbra, dove sono in arrivo fino a 450 espositori e imprenditori da tutta Italia, con delegazioni per gli scambi commerciali da Grecia, Romania, Bulgaria, Tunisia e altri Paesi.

Agriumbria 50. taglio del nastro 


IL PROGRAMMA DI SABATO 7 APRILE

MANCANO NOCCIOLE PER LA NUTELLA, UN PIANO PER COLTIVALRE IN UMBRIA.
L'azienda Ferrero di Alba ha in progetto di sostenere i produttori di nocciole puntando alla produzione di una nocciola di qualità e di una filiera sostenibile, tutta italiana.
Nel pomeriggio ci sarà la presentazione del progetto Nocciole Italia, un futuro da coltivare insieme, a cura di Confagricoltura Umbria in collaborazione con Ferrero.  
Alle 9.15, sul tema La zootecnia salva l'Appenino, interverrà Matteo Bartolini, presidente regionale Umbria CIA-Agricoltori Italiani. 
Alle 9.15 Gli ovini da carne, passato, presente e futuro, a cura di Assonapa, ARA Umbria e Università degli Studi Perugia. 
Alle 10 si parlerà della filiera del latte in Umbria, a cura della Camera di commercio i Perugia. 
Alle 11 in programma il talk show sul consumo di carne con l'Associazione italiana allevatori. 
Nel pomeriggio, alle 15, sarà illustrato il progetto I-beef sulla salute e il benessere negli allevamenti di Chianina, a cura di Anabic poi la mostra interregionale Frisona Italiana e le premiazioni: la nazionale di razza Chianina e la presentazione della mostra nazionale razza Maremmana alla fiera di Grosseto. 
Agriumbria prosegue fino a domenica 8 aprile. 


#agriumbria #umbria #nocciole #ferreronocciole

LA FORNARINA DI RAFFAELLO TORNA A PALAZZO BARBERINI

La Fornarina torna nelle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma a Palazzo Barberini.


La celeberrima e preziosa opera di Raffaello detta la Fornarina ritorna nella sua sede istituzionale di Palazzo Barberini a Roma, lunedì 9 aprile 2018, dopo essere stata data in prestito ed esposta nella mostra “Raffaello e l’eco del mito” all’Accademia Carrara di Bergamo in corso dal 27 gennaio al 6 maggio 2018.
La Fornarina è un olio su tavola dipinto da Raffaello intorno al 1519. L’immagine della donna in posa sensuale è stata da sempre oggetto di dubbio se si tratti di un’amante del pittore; dubbio che ha creato per questo una leggenda carica di misteri intorno a quest’opera.
Le Gallerie Nazionali Barberini Corsini infatti avevano aderito al progetto espositivo, considerato di straordinario valore scientifico, concedendo in prestito il capolavoro.
La questione del prestito delle opere d’arte è un tema molto dibattuto tra gli storici dell’arte che alimenta molti dibattiti per le opinioni contrastanti tra chi ritiene che un museo viva e cresca attraverso la promozione del proprio patrimonio, anche a costo di doversene privare temporaneamente, e chi invece ritiene che i rischi del trasferimento delle opere d’arte da un museo ad un altro, suggeriscano la staticità dei capolavori nelle loro sedi istituzionali.
Comunque la Fornarina sarà di nuovo fruibile al pubblico dal 12 aprile a Palazzo Barberini in Roma.

INFORMAZIONI:

5 aprile 2018

"PEZZI D'OPERA DA DUE SPICCI" : DIRIGE TEO BELLIA

E' in arrivo “PEZZI D’OPERA … DA DUE SPICCI” una piéce teatrale che ironizza amabilmente su Bertold Brecht.
“PEZZI D’OPERA … DA DUE SPICCI” fa il verso a "L'opera da tre soldi" di B. Brecht, un'opera impegnativa e imponente che Teo Bellia, voce delle voci del doppiaggio italiano, ha voluto declinare in una chiave leggera insieme al suo gruppo di voci; per lui "era anche tempo di metterli compiutamente alla prova con il canto e i movimenti coreografici". 



Il 7 e l'8 Aprile al Magma Lab Space “PEZZI D’OPERA … DA DUE SPICCI” sarà una sintesi dei momenti più travolgenti e un'anteprima del testo completo che verrà rappresentato a fine Giugno.
Questa piéce ironica su "L'opera da tre soldi di Brecht" è stata creata con una rivisitazione dei testi e delle musiche per trovare necessariamente gli agganci con la contemporaneità.    

MagmaLab presenta
7 Aprile ore 21 e 8 Aprile 2018 ore 18
Magma Lab Space Via Alberico II 37
“PEZZI D’OPERA … DA DUE SPICCI”
Regia di Teo Bellia
Liberamente tratto da L’opera da due soldi di Bertold Brecht
Drammaturgia Teo Bellia e Maria Laura De Bardi
Assistente alla regia Giovanna Nicodemo
Musiche di Gaetano Marrone
Scenografie Salvatore Macrì
Grafiche Elena Bellia

 con
Gigliola Polletti
Valerio Massari
Alessio Buccioni
Pina Alfonsetti
David Taglieri
Fabio Terracina
Alessandro Onorati
Sara Verdi
Federica Balistreri
Roberta Angeloni
Francesco Leonardo Fabbri
Lucia De Nigris
Ilaria Bertucci
Roberta  Chelini

Marco Testaiuti 

#teatro #MagmaLabSpace #teobellia #robertaangeloni

4 aprile 2018

BRUNA ESPOSTO E SERGIO SARRA artisti da IDILL'IO di ARTE CONTEMPORANEA

Bruna Esposito e Sergio Sarra renderanno omaggio al poeta Giacomo Leopardi alla Galleria IDILL'IO arte contemporanea di Recanati, Domenica 8 Aprile 2018 ore 12. Sono due artisti che hanno realizzato delle opere ispirate alla poetica e ai luoghi del grande poeta italiano Giacomo Leopardi.
Bruna Esposito ha realizzato infatti un video muto in bianco e nero dal titolo “L'infinito di Leopardi, nella Lingua dei segni italiana” insieme a Silvia Del Vecchio, interprete LIS.  Sergio Sarra invece ha realizzato due dipinti su tavola dal titolo  “Library, table and window” e “Landscape”.

Sergio Sarra “Library, table and window”



Bruna Esposito è nata a Roma nel 1960. Diplomata al IV° Liceo Artistico Statale di Roma, ha studiato con Carmengloria Morales. Dal 1980 al ‘86 vive a New York e lavora negli studi di Lucio Pozzi e Donald Judd; studia danza con Batya Zamir e Sally Gross; crea e produce performance e happening. Nel1986 vince il Whitney I.S.P. Dal ‘86 all’88 si trasferisce a Berlino Ovest, dove vince due borse di studio dell’I.B.A Berlin. Tra le mostre recenti: The Raft. Art is (not) Lonely, mu.ZEE, Oostende, Belgio (2017-2018); Bruna Esposito. Inconveniente, Fondazione Raccolta Lercaro, Bologna (2018); Focus Bruna Esposito. e così sia…, MAXXI, Roma (2017); Intuition Palazzo Fortuny, Venezia (2017); Art Club #5, I Giovedi della Villa, Académie de France à Rome, Villa Medici, Roma (2016). Mostre internazionali: Documenta X a Kassel (1997); la Biennale di Venezia (1999 e 2005); Sonsbeek 9 ad Arnhem, Olanda (2001); la Biennale di Istanbul (2003 e 2004); la Biennale di Gwangju, Corea del Sud (2004); La Quadriennale di Roma (1996 e 2008); Prospect 1 – New Orleans (2008); XIII Biennale di Cuenca, Ecuador (2016). I premi vinti: P.S.1 New York e Leone d’Oro La Biennale di Venezia per il Padiglione Italiano dAPPERTutto (1999). Selezione al Premio della Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia (2011). Premio Nazionale per i Giovani Artisti Italiani (2001).
Sergio Sarra è nato a Pescara, nel 1961. Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nella scuola di Concetto Pozzati. Nel 1987 espone alla Biennale del Mediterraneo di Barcellona, nel 1990 all’ Espace Cartier di Parigi e alla Galleria Alice a Roma. E’ invitato ad Aperto ’93. Emergency alla 45° Biennale di Venezia e a De Europa nel Museo d’Arte Moderna di Atene. Nel 1997 partecipa alle mostre Segno, Suono, Sacro, Senso da Zerynthia a Serre di Rapolano e Odisseo a Bari. Nel 2000 espone da Volume! e cura Conversione di Saulo a Palazzo Odescalchi a Roma; partecipa a The Last Drawings of the Century a cura di Zerynthia, VII Biennale dell’Avana. Negli anni seguenti elabora D. dal vero n.2, performance realizzata per il Micromuseum di Palermo (2004) e per il MNAC di Bucarest (2007). Tiene diverse personali tra cui Trinacria dream alla MCO Gallery a Porto (2007) e Pearl fishermen al Circolo Filologico Milanese e partecipa alle collettive Altered states al WAX di Budapest e Cose mai viste alle Terme di Diocleziano a Roma. Nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, L’arte non è cosa nostra. Nel 2012 espone da Pio Monti a Roma e a Fuori Uso a Pescara; l’anno seguente produce l’installazione un ambiente, sei vetri per il Conservatorio di Santa Cecilia. Espone al RESAD di Cordoba nel 2015 e nel 2016 al Garage Carcani a Roma e all’EWHA University di Seul.

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Bruna Esposito - Sergio Sarra
Testi di Laura Cherubini e Nikla Cingolani
Inaugurazione: 8 aprile 2018 dalle ore 12
Durata mostra: fino al 8 maggio 2018
IDILL’IO arte contemporanea Piazza Giacomo Leopardi 15, Recanati (MC)
Apertura al pubblico su appuntamento
Info: idillio11@gmail.com / tel. +39.339.8777521 - +39.333.5934948

#arte #idill'ioartecontemporanea 

GABRIELE LAVIA E' "IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO"

"Il sogno di un uomo ridicolo" di Fedor Dostoevskij è la piéce teatrale al Teatro Vascello  il 7 e 8 aprile 2018  (regia Gabriele Lavia).
Il sogno di un uomo ridicolo è un racconto fantastico, scritto da Dostoevskij intorno al 1876. E' la storia di un uomo abbandonato da tutti che ripercorre la sua vita e i motivi per i quali si è sentito estraneo alla società.

Gabriele Lavia copyright Filippo Milani

Lavia ha incontrato più volte questo testo: "La prima volta lo lessi a degli amici a 18 anni e ancora non ero un attore", ricorda, "oggi è passata una vita e Il sogno è quasi un'ossessione".
Il protagonista de "Il sogno di un uomo ridicolo" decide di mettere finalmente in pratica l'idea, da tempo corteggiata, del suicidio, ma si addormenta davanti alla pistola carica. Inizia un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della 'verità'. Approda in un altro pianeta simile alla Terra, dove gli abitanti sono puri e in cui lui non è additato come ridicolo. Il suo arrivo però contamina quella gente che assorbirà tutti i difetti del mondo da cui è fuggito.
Gabriele Lavia commenta "Il sogno di un uomo ridicolo" spiegando che il protagonista "è un uomo del 'sottosuolo', che abita un inferno dove tutti gli uomini sono l'uno contro l'altro e per questo ne avvertono il senso di colpa.
A differenza degli altri dannati, quest'uomo ridicolo ha scoperto il segreto per rimettere ordine e pace nel mondo, predicando 'Ama gli altri come te stesso', la vecchia Verità mai attuata.
L'uomo ridicolo di Dostoevskij pur consapevole dell'utopia non rinuncia a predicarla sapendo che non potrà mai essere attuata a costo di essere un uomo ridicolo.